Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2010
Durata:25 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. ANTIGOD
  2. INTO THE PENTAGRAM (2010)
  3. REIGN OF LIGHT (LIVE)
  4. SLAVOCRACY (LIVE)
  5. ANTIGOD (DARK NIGHT REMIX)
  6. TEN THOUSAND YEARS

Line up

  • Vorph - Vocals, Guitars
  • Xytras - Drums, Percussion, Keyboards, Programming
  • Makro - Guitars
  • Masmiseim - Bass

Voto medio utenti

Riecco gli svizzeri Samael, questa volta con solo un EP dal titolo "Antigod": se l'ultimo "Above" aveva messo in luce un ritorno alle origini al sound del gruppo, più crudo e diretto e dalle influenze decisamente meno industrial, lo stesso non si può certo dire di questo nuovo EP, anche se la titletrack e la finale "Ten Thousand Years" sono in pratica gli unici brani inediti del lotto. Il pezzo di apertura "Antigod" infatti è ricco di tastiere che riportano alla mente album seminali come "Passage", "Eternal" o "Reign Of Light", mettendo quindi da parte gli "eccessi" industriali del più recente "Solar Soul": la voce diabolica di Vorph guida come sempre l'ascoltatore fino ad esplodere nel convincente refrain, che ci consegna un buon brano in linea con i Samael che siamo abituati a conoscere. Dopo aver ri-registrato "After The Sepulture" sull'EP "Rebellion", tocca ad un altro classico della band essere rivisitato alla luce del nuovo corso musicale degli svizzeri: oggi è il turno della malefica "Into The Pentagram" che sull'esordio "Worship Him" era un brano black metal cupissimo e malvagio, con quel suo incedere quasi doomeggiante e tetro; la nuova versione dona certamente più respiro ad un brano originariamente molto oppressivo, con le tastiere bene in evidenza a rendere in brano più moderno e siderale. Rimango tuttavia dell'opinione che il pezzo originale sia migliore per intensità e malvagità. Tocca ora a due tracce dal vivo, ovvero "Reign Of Light" e Slavocracy" che certamente testimoniano come i Samael possono essere coinvolgenti dal vivo e come la dimensione live non sminuisca affatto la componente industrial/elettronica della musica del gruppo. Molto interessante il remix di "Antigod", riproposta in una versione più danzereccia che sicuramente non sfigurerebbe in una discoteca alternativa tra un brano EBM e l'altro. Da amante di operazioni di questo tipo non posso che approvare questa nuova versione. L'EP si chiude con il secondo inedito "Ten Thousand Years", interamente strumentale dove sono i synth a dominare la scena, richiamano paesaggi spaziali gelidi ed inesplorati, creando atmosfere che i Samael sono maestri nel comporre.
Dopo la parentesi "back to the roots" di "Above", quindi, gli svizzeri paiono voler tornare al suono elettronico della loro produzione post-"Passage". E a giudicare dalla qualità dei due inediti ci sarà da godere forte. Consigliamo comunque l'acquisto di "Antigod" solamente ai fan più sfegatati che vogliono possedere ogni uscita dei Samael.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 28 nov 2010 alle 15:12

in effetti da qualche annetto sembrano un po' indecisi sulla direzione da prendere..però va detto che non hanno mai fatto un disco veramente brutto!

Inserito il 28 nov 2010 alle 12:27

I Samael sono finiti. Non sanno più in che direzione andare. Prima tornano alle origini, poi di nuovo al sound di Passage. La verità è che avrebbero dovuto fermarsi dopo Reign of Light. Non c'è più mercato per il genere che fanno.

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.