Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2010
Durata:56 min.
Etichetta:Autoprodotto

Tracklist

  1. THE WATERS OF THE OCEANS
  2. FREEDOM FROM PAIN
  3. APOCALYPSE
  4. MILLIONS OF PEOPLE
  5. SHUDDERS ON MY BACK
  6. FROM HELL TO PARADISE
  7. NEW EMOTION
  8. MEMORIES
  9. VICTIM DIES IN VAIN
  10. SACRIFICE FOR ON LIFE
  11. SAME DEATH

Line up

  • Samuele Pintus: Vocals
  • Brian Maillard: Guitars
  • Americo Rigoldi: Keyboards
  • Lucio Manca: Bass
  • Yan Maillard: Drums

Voto medio utenti

Buongiorno a tutti, e benvenuti in Italia… Il capolavoro che sto per presentarvi è firmato SolidVision, una band di origini sarde che, col passare del tempo, si è un po’ internazionalizzata; e così, dopo il supporto fornito a Charlie Dominici per la realizzazione di due terzi della sua trilogia a titolo “O2”, i Solid Vision (con o senza spazio? Non l’ho ancora capito…) tornano a fare i conti con se stessi, e dopo 4 anni, sfornano un album che, per il sottoscritto è una vera e propria perla di questo 2010, almeno per quanto riguarda il prog-metal più puro.

Le influenze Dream Theater ormai fanno parte del DNA dei SV, ma, finalmente, le suddette influenze sono state metabolizzate e digerite, permettendo ai 5 musicisti di trovare una dimensione assolutamente personale.

A cosa ci troviamo di fronte, dunque, ascoltando “Sacrifice”? 10 tracce (ed un’intro) di puro prog-metal, in cui i Solid Vision danno sfoggio di una tecnica ed una freschezza compositiva di un livello superiore. Vi segnalo, tra le altre tracce, l’intro monolitico di “Apocalypse”, la dreamtheateriana “New Emotions”, in cui la voce di Samuele riesce a mantenere un timbro riconoscibilissimo, spesso virato su momenti più graffianti, pur non disdegnando, quando il momento lo permette, acuti da capogiro.

La bellezza di questo “Sacrifice”, è sentire 10 songs che suonano come “canzoni”, e non come meri esercizi virtuosistici di questo o quel musicista. Le tracce hanno una trama ben definita, ed è compito dei 5 membri della band dare il loro personale apporto ad ognuna di esse, lavorando più per la squadra che per il singolo. Il risultato è dei più soddisfacenti: “Millions of People” ammalia con la sua strofa morbida, per poi esplodere in un brano variegato e di classe, il riffone di “Shudders on my back” vi farà agitare sulla sedia, “From Hell to Paradise” ci regala un momento più lento e dolce, il cui Samu tira fuori il meglio dalla sua voce. E che dire delle bordate quasi thrash di “Victim dies in Vain”, o della lunga e maestosa “Sacrifice for one life”? In tutto questo ben di dio, date per scontata l’anima metal-prog: tutte le canzoni sono una selva intricata di movimenti musicali, cambi di tempo, accelerazioni fulminee o assoli da paura, il tutto mandato giù in 4-5 minuti, ed è una goduria giocare di pausa-rewind, per andarsi a riascoltare perle di 3-4 secondi, sparse qua e là per tutto il disco.

In conclusione, disco da avere assolutamente per tutti gli amanti del metal-prog, ed applausi a scena aperta per i SolidVision, con lo spazio o senza. Highlight dell'anno.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 06 ott 2010 alle 12:41

Musicisti dotati di ottima tecnica che però hanno sempre scopiazzato i Dream Theater e non hanno scritto mai nulla di nuovo e originale

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