Copertina 7

Info

Anno di uscita:2010
Durata:56 min.
Etichetta:Nuclear Blast
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. RELENTLESS REVOLUTION
  2. CLAWS IN SO DEEP
  3. TRUCE
  4. INTO THE ARMS OF RIGHTEOUS ANGER
  5. RIVER OF RAPTURE
  6. ABSENCE OF LIGHT
  7. THIS HATE
  8. DEATH OF THE MEEK
  9. OPPONENTS AT SIDES
  10. I CHOSE THE SKY
  11. VOLCANIC
  12. WHERE THEY LAY

Line up

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Dopo i buoni "The Art Of Dying" e specialmente "Killing Season" tornano alla ribalta i sempiterni Death Angel con il loro sesto album da studio in quasi 30 anni di sfortunata carriera; infatti considerando anche i demotapes della band che li portarono al successo del debutto "The Ultra Violence" del 1987, sono 28 gli anni che li dividono da questo "Relentless Retribution" che, lo diciamo subito, si allinea per qualità ai lavori precedenti e pur senza far urlare al miracolo conferma la bontà del songwriting della band capitanata da Mark Osegueda e Rob Cavestany.

Persi purtroppo per strada gli storici Dennis Pepa ed Andy Galeon, sostituiti dai poco noti ma tecnicamente molto validi Damien Sisson al basso e Will Carroll alla batteria, i Death Angel sterzano un po' e spostano la loro direzione musicale su un maggiore impatto sonoro e su una aggressività, ahimè, figlia di un thrash fine anni '90 anzichè quello del decennio precedente: avremmo preferito, come nel recente passato, una mediazione tra assalto thrash vecchio stile e melodia, come nella riuscita "Claws in So Deep", sebbene appesantita nel finale da un solo acustico troppo ingombrante e la bella ballad "Volcanic", in cui Mark ci dimostra di saper cantare molto bene anche in maniera pulita.

Un disco questo dove vengono decisamente meno gli elementi grooveggianti, mezzi funky e "rockettosi", quasi un trademark del loro sound sin dallo storico "Act III", che lasciano il posto a sonorità più moderne ma a volte spompate come "Into the Arms of Righteous Anger" ed "Absence of Light", troppo vicine ai Forbidden di "Distortion".
Questo il rischio di "Relentless Retribution", quello di scontentare sia i fan più fedeli, quelli anche post-reunion, che comunque si ritroveranno in mano un buon disco senza sorprese negative, sia i più nostalgici della prima ora che sentiranno la mancanza di momenti più old style thrash.

Validissimi invece i brani con maggiore componente melodica ed ottimi come sempre invece, sia per melodia sia per esecuzione, i solos della coppia d'asce Cavestani/Aguilar, sinceramente ispirati e fecondi come da tradizione.

Da segnalare tra i momenti più riusciti anche l'articolata "Opponents at Sides" e specialmente la conclusiva "Where They Lay", praticamente unico retaggio del glorioso passato e Dio solo sa quanto vorremmo che i Death Angel di oggi componessero un disco intero in questo modo!

In definitiva, leggermente meno omogeneo del suo predecessore, sebbene prodotto in maniera decisamente migliore, "Relentless Retribution" saprà comunque soddisfare i fans dei californiani ed aggiungere un tassello valido alla carriera di Mark Osegueda e compagni.

Respect.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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