Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2003
Durata:35 min.
Etichetta:Century Media
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. MURDER WITHOUT END
  2. SYCOPHANTIC
  3. DUCT TAPED AND RAPED
  4. ENSLAVED TO MY WRATH
  5. DISPLAYED DECAY
  6. PERVERSION OF INNOCENSE
  7. IN SICKNESS INTERTWINED
  8. LIBERTINE ATONEMENT
  9. PISTOLWHIPPED
  10. HOLY PEDOPHILE 2003

Line up

  • Steve Murray: guitar
  • James Genenz: bass
  • Derek Hoffman: drums
  • Rich Lipscomb: vocals

Voto medio utenti

I Fleshgrind giungono al terzo disco e a detta del titolo ci promettono un "omicidio senza fine". Conosco la band abbastanza bene visto che ho anche i due precedenti album e sostanzialmente non si notano sostanziali mutamenti nel feroce e tecnico brutal death di questi americani se non una maggiore varietà e una miglior strutturazione delle songs. Il disco è un summa di tutti i canoni del genere, ovvero riffs veloci e taglienti, drumming devastante, vocals gutturali e brutali e un campionario di nefande lyrics che spaziano dal gore alla pedofilia. Il risultato è buono, le song spaccano il culo per la loro violenza e brutalità e sono supportate da una buona perizia strumentale. Certo che nulla di nuovo splende sotto il sole, ma non è questo che si può chiedere ad una band che suona brutal, almeno non sempre. Che poi per dirla tutta i nostri sono di Chicago e quando mi si nomina questa città a me vengono in mente i leggendari Broken Hope, di cui i Fleshgrind sono degni eredi. "In Sickness Intertwined" è possibile rinvenire la stessa violenza, concettuale e musicale, lo stesso odio feroce e misantropo che è alla base di un genere intero e che nutre migliaia di bands. Il disco è vario e questo è un pregio, è ricco di parti piene di groove e d’accelerazioni, ma non disdegna parti più cadenzate e pesanti. Per quel che mi riguarda davvero un buon album di onesto e sincero (forse sarebbe meglio dire cazzuto e fottuto) brutal death metal. E il solo sentire la poesia che emana il suono delle parole "brutal death metal" dette di fila mi fa bagnare. Da rimarcare che alla batteria c'è Derek Hoffman, già batterista dei Gorgasm ma soprattutto dei Cinerary (superband composta da membri degli Incestuous, Brodequin e Disgorge) e ciò è garanzia di sicuro massacro, ascoltate "Duct Taped And Raped" per rendervene conto. I Fleshgrind stanno trovando la loro strada dopo i primi due dischi dediti soprattutto a suonare il più brutale possibile. Questo è un inizio, speriamo bene per il futuro.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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