Copertina 7

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2010
Durata:57 min.
Etichetta:ProgRock Records

Tracklist

  1. THE HAUNTING
  2. 24/7
  3. CARPATHIAN WOLVES
  4. TRAIN'S GONE
  5. NOW OR NEVER
  6. MUTATION
  7. HOWLING WITH THE BANSHEE
  8. OUR NEW MEDIAEVIL WORLD

Line up

  • Jean-Pierre Louveton: guitar, bass, vocals
  • Julian Clemens: vocals
  • Guillaume Fontaine: keyboards
  • Ludovic Moro-Sibilot: drums

Voto medio utenti

Piuttosto interessante questo debutto omonimo dei WolfSpring, band francese nata come una sorta di side-project dei Nemo, con il mastermind del progetto Jean-Pierre Louveton e il tastierista Guillaume Fontaine artefici di entrambe le esperienze musicali.
Il prog-rock dei nostri è inevitabilmente discendente dei maestri Genesis, Gentle Giant e Pink Floyd, ma conosce anche l’impatto del metal e pure la lezione dei campioni dell’alternative / neo-prog (i Muse che fanno capolino nella pregevole “24/7”, per esempio, e pure certi flebili richiami ai Porcupine Tree), dando origine ad un suono abbastanza affascinante, fondamentalmente basato su atmosfere tenui e ariose e tuttavia pure capace di piacevoli iniezioni di moderata “forza fisica”.
L’ottima voce “classica” di Julian Clemens e l’eccellente preparazione tecnica esibita attraverso strutture musicali articolate e ben strutturate piaceranno soprattutto a chi cerca nella musica situazioni riflessive e immaginifiche, magari da reperire nel massimo della loro intensità dopo alcuni ascolti, benché non si possa in alcun modo giudicare “Wolfspring” come un disco dalla “complicata” fruizione.
Solcando le leggiadre ambientazioni acustiche di “The haunting” e della delicata e intensa “Train's gone”, attraversando l’eccellenza, tra passato e presente, di “24/7”, della sofisticata e magnetica “Howling with the banshee” e della Floyd-iana “Our new mediaevil world”, ci si rende conto senza sforzi eccessivi, infatti, delle qualità artistiche, del gusto estetico e della sensibilità di questi quattro transalpini, sicuramente attrezzati per affrontare adeguatamente la sfida di un sempre più affollato business discografico internazionale.
A sostegno dell’ultima affermazione e a testimoniare la versatilità del gruppo, non mancano, poi, soluzioni strumentali maggiormente impetuose ed elaborate come “Carpathian wolves”, coacervo di prog-metal mutante dai risvolti esotici, curiosi momenti di prog-blues come la pulsante "Now or never” o un pezzo come "Mutation”, che con il suo dosaggio di elettricità ed elettronica arriva a lambire, in maniera non del tutto convincente a dire la verità, suggestioni new-wave.
E bravi i “cugini” …
Recensione a cura di Marco Aimasso

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