Copertina 5

Info

Anno di uscita:2010
Durata:38 min.
Etichetta:Black Fading Records
Distribuzione:Action Direct

Tracklist

  1. PANIC TV
  2. MASCARA
  3. 34&2
  4. PARADISI ARTIFICIALI
  5. VIOLET
  6. DENTRO
  7. MADRE
  8. NUMERO 9
  9. DELIRI
  10. SCORRE LENTO

Line up

  • Lu: vocals
  • Chicco: guitar
  • Igor: bass
  • Emiliano: drums

Voto medio utenti

Sono rimasto abbastanza perplesso da questo disco dei nostrani Neodea, per svariati motivi. Il primo è che sono una band abbastanza lontana dalla concezione di Heavy Metal (di certo non basta qualche raro riffs sparso per definirsi tali), il secondo è che suonano un Rock melodico, a tratti Pop, dal taglio un po' troppo intellettualoide, e ho la sensazione che in pratica i Neodea cerchino in continuazione la soluzione più personale e originale possibile per distaccarsi da qualcosa, con l'evidente risultato di mostrarsi in modo pesante e noioso. Terzo, io capisco l'esigenza di farsi conoscere da un pubblico il più vasto ed eterogeneo possibile, ma è veramente difficile capire cosa ci faccia su Metal.It un album simile, e soprattutto quanto possa interessare ad un nostro ipotetico lettore medio. Comunque ormai ci siamo... e ligi al dovere ci si inoltra in questo Teorema Del Delitto, disco dove alla base di tutto si pone un Rock venato da tanta melodia, in alcuni casi semplicemente Pop. La scelta di cantare interamente in lingua madre stavolta non aiuta, anzi, rende il tutto più incerto e controverso. Spesso ho avuto difficoltà a seguire le parole, non perchè inserite con una metrica sbagliata, ma proprio perchè non riuscivo a seguire il filo del discorso, e questo alla fine diventa un ostacolo di dimensioni ragguardevoli. Musicalmente parlando non sono nulla di eccezionale; la sezione ritmica ad esempio di accontenta di accompagnare senza metterci fantasia e creatività, e in aggiunta va segnalata pure una produzione che per essere un album "ufficiale e professionale" poteva essere sicuramente di un livello più alto. Il problema comunque sia maggiore risiede nel fatto che le canzoni non lasciano segni, e qualche volte la tentazione di passare a quella successiva è forte. Non ci sono linee melodiche vincenti, è tutto fermo e stantio. Purtroppo.
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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