Copertina 6

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2010
Durata:42 min.
Etichetta:Regain Records

Tracklist

  1. LIBERATION
  2. SEMBLANCE IN BLACK
  3. DISMEMBERED MIND
  4. RIDDEN WITH BELIEF
  5. CONQUERER
  6. OUTCAST
  7. SEXUAL MUTILATION
  8. BLOODTRAIL
  9. BURIAL GROUN

Line up

  • Ola Lindgren - Vocals, Guitar
  • Fredrik "Fredda" Isaksson - Bass
  • Ronnie Bergerståhl - Drums

Voto medio utenti

A distanza di due anni dall'eccellente prova con "Dominion VIII", che aveva confermato il buono stato di salute del combo svedese dopo la reunion, gli svedesi Grave capitanati dal biondo Ola Lindgren tornano a fare danni con un nuovo disco dal titolo "Burial Ground", del quale ci colpisce fin da subito la morbosa copertina. Fin dall'esordio con l'epocale "Into The Grave", la band ha fatto del death metal senza compromessi il proprio sigillo e quindi perchè mai aspettarsi al nono disco una radicale inversione di rotta? Il nuovo lavoro del gruppo prosegue quindi lungo la consueta direzione, ossia un death metal piuttosto diretto e veloce in pieno stile svedese, intervallato da stacchi lenti e possenti che da sempre sono presenti nella musica dei Grave. Nè più nè meno. E' doveroso comunque sottolineare che a discapito di una coerenza musicale invidiabile, questo nuovo "Burial Ground" è forse il meno ispirato dell'era post "Back From The Grave", non proponendo brani in grado di smuovere l'interesse dell'ascoltatore come dovrebbero. Peccato, perchè la partenza con la triade "Liberation" - "Semblance In Black" - "Dismembered Mind" non era malaccio, peccato che da "Ridden With Belief" in poi le cose non vadano poi così bene, ed i Grave mostrino così qualche carenza di idee a livello di songwriting. Certo, è sempre un piacere sentire il vocione del buon Ola, così come è chiarissima la derivazione swedish del rifferama che scaturisce dalla sua Jackson, ma purtroppo il disco non decolla mai ed al suo termine non rimane molto nelle orecchie dell'ascoltatore.
Per quanto voglia bene ai Grave, un disco come questo non riesce ad andare oltre ad un 6 risicato. Se non altro abbiamo la scusa per averli di nuovo in tour e per godere nuovamente sulle note di "Deformed" o "Into The Grave" dal vivo, ambito in cui la band svedese non ha invece perso smalto.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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