Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2010
Durata:59 min.
Etichetta:Cyclone Empire Records

Tracklist

  1. THE DAWNING
  2. OUTSIDERS
  3. OINOS
  4. FALLEN REIGN
  5. SOLILOQUIUM
  6. LOST HUMANITY
  7. SURVIVORS SLEEP
  8. CHANT OF WINDOWS
  9. HOPE. SHE IS IN THE WATER
  10. RUSSIANS (STING COVER)
  11. REVELATION 3:11

Line up

  • Marco Benevento: vocals
  • Alessandro Pace: guitar
  • Andrea Chiodetti: guitar
  • Francesco Sosto: keyboards
  • Davide Pesola: bass
  • Johan Padella: drums

Voto medio utenti

Days Of Nothing, il primo disco dei capitolini The Foreshadowing, fu un fulmine a ciel sereno con quelle movenze Gothic/Doom Metal che trasudavano malinconia e grigiore da tutti i pori, un album corposo e ben concepito, ricco di fantasia e di atmosfere surreali e romantiche, veramente un bel colpo. Da quel cd sono passati tre lunghi anni ed è giunta l'ora per i The Foreshadowing di rifarsi vivi con un nuovo capitolo discografico, ed eccovi servito Oinos. Il divario temporale fra il primo e il secondo capitolo è stato utilizzato a scopo di ricerca e perfezionamento, almeno questo si evince ascoltando questo nuovo viaggio sonoro, ancora più cupo e funereo, un cd che merita svariati ascolti prima di essere digerito e metabolizzato. Rispetto a Days Of Nothing tutto suona più "complicato" e ragionato, quindi è il caso di mettere in secondo piano le melodie maggiormente catchy per fare spazio ad uno stile e a delle scelte sicuramente più personali e mature, anche se ovviamente una certa dipendenza dai vecchi Paradise Lost, dai My Dying Bride e dai Novembre persiste comunque. Quello che affascina della loro musica è la capacità di rendere concreta e tangibile sotto forma di note la sensazione di perdizione e disperazione, ascoltare un disco come Oinos è come vivere il momento dell'addio che si dilata per quasi un'ora, senza che non si cada mai nel pacchiano e nel ridicolo. Passione, senso della misura, raffinatezza, un gusto per la melodia e per le atmosfere che profumano di Doom Metal da molto lontano, eppure pur muovendosi con lentezza e pesantezza non annoiano mai. Brani come Outsiders, Fallen Reign, Chant Of Widows sono la testimonianza che questo genere musicale non è soltanto una questione esclusiva di band finlandesi o storicamente provenienti dal nord Europa, per niente proprio, anche nel bel paese si possono creare e concepire monoliti di granito nero. Bellissima anche la cover di Russians, originariamente di Sting, colorata di un nero corvino molto profondo. Al secondo appuntamento i The Foreshadowing si confermano una band estremamente solida e in ascesa. Ottimo gruppo che suona ottima musica.
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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