Copertina 7

Info

Genere:Guitar Hero
Anno di uscita:2010
Durata:70 min.
Etichetta:Lion Music
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. NEVER STAND DOWN
  2. BELIEVE
  3. TANGO
  4. THE GRAND ESCAPE
  5. I’LL FIND ANOTHER WAY
  6. SHADOWS
  7. THE SCREAM OF MY SOUL
  8. THE FIRE IS BURNING
  9. CHAIN ME
  10. TOUR DE FORCE
  11. SLAVE TO THE ROAD

Line up

  • Lars Eric Mattsson: guitars, bass, keyboards
  • Adrienn Antal: vocals
  • Markku Kuikka: vocals
  • Eddie Sledgehammer: drums

Voto medio utenti

A due anni di distanza da "Dream Child", il chitarrista finlandese si ripropone con l'eclettico "Tango", album che vede ancora la presenza della vocalist Adrienn Anta e del batterista Eddie Sledgehammer. Sempre attestato su buoni livelli musicali, la nuova fatica di Lars Eric Mattsson, conferma i buoni propositi espressi nel precedente cd. La dimostrazione della crescita in atto è ben presente sin dalla prima traccia, "Never Stand Down" che rappresenta in maniera del tutto convincente le ottime qualità artistiche del musicista, cambi ritmici, virtuosismi e melodie cariche di atmosfera emergono con successo. "Believe" segna il passaggio a situazioni più farcite di melodie arabeggianti, strutturata con abilità e dai toni piuttosto orecchiabili, ottimo solo di una sei corde mai ossessiva. "Tango", dalle sonorità e cadenze argentine, viene impreziosita da alcuni stacchi di archi eseguiti dagli Astral Strings and Woodwinds. Con la particolarissima "The Grand Escape", ci tuffiamo nella vera dimensione di Mattsson, tracce prog e grandi intrecci di stili rendono il pezzo suggestivo e magnetico, ottima la presenza vocale di Markku Kuikka (Status Mirror). Ritmo più incisivo con l'aggressiva e forsennata "Shadows", ingredienti ben distribuiti in tutta la durata della canzone. "The Scream of My Soul" rappresenta l'aspetto più delicato e introspettivo del musicista finlandese, spruzzate jazz-funky vengono spalmate con gusto rendendo l'ascolto interessante e piacevole. Passando senza eccessivi sussulti tra "The Fire is Burning" e "Chain Me", ci imbattiamo nel miglior periodo di Tango grazie all'elaboratissima e originale "Tour De Force", gran ritmo e stacchi acustici d'effetto, ci consegnano un artista di spessore in grado di imporsi in virtù di una tecnica decisamente di qualità. "Slave to the Road " chiude in chiave blues la fatica di Mattsson, divertente e dalle cadenze pacate il motivo suggella positivamente gli intenti coraggiosi e sperimentali che si prefigge.
Un album che raccoglie influenze e contaminazioni musicali disparate e che può certamente rivolgersi ad un'ampia fetta di ascoltatori interessati a scoprire nuove rivisitazioni prog-metal-shred, senza correre il rischio di imbattersi in un ascolto noioso e ripetitivo.
Ottimo lavoro Mattsson!
Recensione a cura di Carmelo 'Lino’64' Nazzaro

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