Copertina 6

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2010
Durata:48 min.

Tracklist

  1. THE SLAUGHTER
  2. DOOMSDAY INFERNO
  3. WARRIORS OF THE CROSS
  4. THE BLOODSTAINED SHADOW
  5. FLAMES OF ARMAGEDDON
  6. ..FROM THE ABSCENCE OF THE SUN
  7. TOTAL MANIAC
  8. THIRTY PIECES OF SILVER
  9. FROZEN SCREAMS
  10. MYSTERIES OF IMAGINATION
  11. THE TUNGUSKA RIDDLE

Line up

  • Volker "Iron Lung" Frerich: vocals
  • Kevin "Kiview" Wittek: guitars
  • Christoph Erdmann: bass
  • Rolf Meyn: drums

Voto medio utenti

La storia della musica è costellata di artisti che sono stati fondamentali per lo sviluppo di un sottogenere o di un genere intero. Nell'ambito del metal estremo questo primato può essere rivendicato con fermezza dagli Hellhammer, poi tramutatisi in Celtic Frost, i quali, come ogni band seminale, hanno fatto numerosi proseliti che hanno cercato di ripercorrere le orme musicali dei propri beniamini. I tedeschi Warhammer sembrano essere rimasti fermi al 1989, musicalmente parlando, ed ignorano beatamente e fieramente qualsiasi evoluzione del metal partorita dopo il 1990. Ma c'è di più: questi freaks hanno una leggerissima forma di ammirazione per gli Hellhammer sopra citati, tanto da ricalcarli in maniera sfrontatamente spudorata, a cominciare dal logo del gruppo, alle copertine e, immancabilmente, anche nel sound, riproposto in maniera fedelissima agli originali, solo con quasi trent'anni di ritardo. Chitarre dal suono low fi, ritmi cadenzati a cui succedono accelerazioni repentine, riff minimali e tecnica approssimativa, con una voce grezza e lercia come ormai non ne fanno più sono in breve gli ingredienti alla base di questo "No Beast So Fierce...", un album giocoforza indirizzato a tutti gli ascoltatori più nostalgici ormai insoddisfatti dell'attuale panorama metal. Certo, dire che lo spettro degli Hellhammer fa capolino spesso nel disco è usare un eufemismo, e sicuramente questa marcata somiglianza farà storcere il naso ai più. Personalmente non ho mai nutrito particolare ammirazione per i cloni, ed i Warhammer non fanno eccezione, ma tutto sommato i brani scorrono abbastanza piacevolmente pur non avendo la portata epocale di quelli del combo svizzero.
Insomma, se gli Hellhammer sono per voi come l'aria, e non vi basta avere tutti i loro demo, allora con i Warhammer andata sul sicuro. Io preferisco ancora ascoltarmi per la millesima volta "Satanic Rites".
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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