Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2010
Durata:49 min.
Etichetta:Frontiers Records
Distribuzione:Frontiers Records

Tracklist

  1. FATE
  2. AIN'T GONNA DIE
  3. FRIEND OF MINE
  4. HAND OF THE KING
  5. I'LL SURVIVE
  6. DIRTY GIRL
  7. FINAL MILE
  8. I'M THE ANIMAL
  9. AND I KNOW
  10. BETWEEN THE LINES
  11. LIFE
  12. SKYDOME (BONUS TRACK)

Line up

  • Bruce Kulick: guitars, bass, vocals
  • Jimmy Haslip: bass
  • Kenny Aronoff: drums
  • Brent Fitz: drums

Voto medio utenti

Anni fa toccò ai Meat Loaf ed i Blackjack (con Michael Bolton), poi venne la parentesi Union (oltre ad innumerevoli collaborazioni e comparsate), ma sopratutto è stata la lunga parentesi (dal 1985 al 1997) nei KISS a marchiare a fuoco la carriera di Bruce Kulick, ora alle prese con il suo terzo disco solista, incentrato su un Hard Rock che riesce a spaziare tra il passato e soluzioni più attuali con un occhio di riguardo all'airplay.
"BK3", titolo non particolarmente originale, si avvale di illustri ospiti, ed il primo in cui incappiamo (dopo la modernista opener "Fate") è proprio Gene Simmons, qui impegnato a cantare su un'intensa "Ain't Gonna Die", mentre sulla seguente "No Friend of Mine" è il turno di John Corabi, l'altra colonna dei già citati Union, che non possono che essere richiamati da questo episodio caratterizzato dalla sua melodia pulsante.
La sfilata dei guest vocalists continua poi con Nick Simmons (cantante degli Hands of God ma sopratutto figlio di Gene) alle prese della più ruvida "Hand of the King", Doug Fieger (The Knack, sì... proprio quelli di "My Sharona") che dona un taglio più Pop Rock a "Dirty Girl", ed un sanguigno Tobias Sammet che s'incastra perfettamente nell'ottantiana e rocciosa "I'm the Animal" (certamente uno degli highlight del disco), dove dietro al drum kit ritroviamo anche Eric Singer.
Tra tanto abili e scafati cantanti, beh a parte l'esordiente Nick Simmons (peraltro all'altezza), non sfigura nemmeno lo stesso Bruce Kulick, perfetto, ad esempio, sull'autobiografica ed intimista "I'll Survive", melodica e largamente acustica, con momenti in cui il pensiero corre ai Pink Floyd. Nello strumentale "Between the Lines" a cantare è invece la chitarra di Steve Lukather, che si ritrova a duettare con Bruce, con i due che si uniscono in un vorticoso fluire di note.
I tanti ospiti e la varietà nell'approccio al songwriting rendono vario (la bonus track "Skydome" è pescata direttamente dal primo album solista di Kulick "Audiodog") ed eterogeneo, senza per questo portarlo ad essere dispersivo, un album fatto e suonato con il cuore di un "vecchio" rocker!
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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