Copertina 7,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2010
Durata:56 min.
Etichetta:SPV
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. OUT OF THE RUINS
  2. THUNDER GOD
  3. TEARS OF BABYLON
  4. MERLIN - LEGEND OF THE PAST
  5. RESURRECTION DAY
  6. UNDER THE SPELL OF THE MOON
  7. DARK OBSESSION
  8. THE DARKNESS
  9. REMEMBER!
  10. LUDWIG II - PROLOGUE
  11. THE SHADOWKING
  12. MERLIN - REQUIEM
  13. KINGDOM OF MADNESS
  14. A PERFECT DAY

Line up

  • Christian Bay: vocals, guitar
  • Lars Rettkowitz: guitar
  • Samy Saemann: bass
  • Dan Zimmermann: drums

Voto medio utenti

Veramente il disco che non mi aspettavo.
Non per il genere ovviamente, stiamo d'altronde parlando dei paladini del gay metal, happy metal, sugar metal o come volete chiamarli, i Freedom Call del buon pacioccoso Chris Bay che continua a cospargere il globo di melassa, pace e serenità, alla faccia di tutti quelli che associano il metal al demonio, al male, a Berlusconi.
Tuttavia negli ultimi anni lo stato di forma della band tedesca era scemato non di poco dopo i botti iniziali degli esordi e così alla luce dei solamente decenti "Circle of Life" e "Dimensions", rispettivamente 2005 e 2007, mi sono avvicinato a questo nuovissimo "Legend of the Shadowking" con l'aria scazzata di quello che dice "sì ma fa solo toast, pizzette..", invece ci sarebbe stata bene la moglie a dirmi "pizzette? come queste?" ed al posto delle pizzette una bella copia del nuovo disco a lasciarmi zittito e basito.

Sì perchè questo "Legend" è veramente un ottimo disco di power metal, molto ispirato, senza cali, con buonissimi brani, ovviamente gioiosi e giulivi come solo loro sanno fare e senza utilizzare melodie stantie e noiose già al secondo ascolto; non stiamo parlando di capolavoro, un termine un po' troppo abusato specialmente quando si parla di nomi di prima fascia e troppo dimenticato non appena si esce dal seminato (chi ha detto Keldian?), tuttavia i Freedom Call hanno confezionato un must per tutti gli amanti del power, specialmente alla luce della cocente delusione di Gamma Ray.

Sugli scudi l'opener "Out of the Ruins" che come è giusto presenta il disco in modo degno e dà la carica a tutto il resto, la strasentita ed abusata "Thunder God" (una copia della canzone "Freedom Call"), specialmente con i licks iniziali, ma sempre efficace, una garanzia; "Tears of Babylon" ci riporta i Freedom Call dei primi due dischi, con le trombette a tutto spiano, un po' alla "Land of the Light", mentre "Resurrection Day" mantiene le promesse del titolo e ci fa resuscitare i Gamma Ray di "Somewhere Out in Space", restituendoci il sorriso a fronte delle ultime uscite di Kai Hansen.

Un po' anomale nel complesso risultano la lenta "Under the Spell of the Moon", quasi AOR nel suo incedere cromato, la doppietta oscura "The Darkness" / "Dark Obsession", il prologo "Ludwig II", molto evocativo e cantato in tedesco, quasi adatto a bands pagan come i Menhir, la rockeggiante statunitense "Kingdom of Madness", quasi alla WASP, ed in ogni caso molto godibile, e la stralunata "A Perfect Day".

Senza dubbio un ottimo ritorno per Bay, Zimmermann e compagni che ci restituisce dei Freedom Call in forma, anche a loro agio e coraggiosi su territori a volte inesplorati per loro, maggiormente "seri" e cadenzati, proponenti del power metal 100% di qualità.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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Inserito il 03 feb 2010 alle 06:41

il metal da zecchino d'oro

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