Copertina 4

Info

Anno di uscita:2009
Durata:43 min.
Etichetta:Hassle Records

Tracklist

  1. PRELUDE TO A DREAM
  2. THOSE CANNONS COULD SINK A SHIP
  3. HEAVEN
  4. RUNNING WITH THE LIGHT
  5. EVA THE CARRIER
  6. WORLDS END IN WHISPERS NOT BANGS
  7. BOY WITHOUT A DEMON
  8. THANK GOD IT'S CLOUDY CAUSE I'M ALLERGIC TO SUNLIGHT
  9. AIR THE ENLIGHTENMENT
  10. CHILDREN OF ADELPHIA
  11. I SWEAR THIS PLACE IS HAUNTED
  12. IT'S NOT IRONIC IT'S OBVIOUS
  13. SEE YOU AROUND

Line up

  • Michael "Jag" Jagmin: vocals
  • Nick Miller: guitar
  • Joey Wilson: guitar
  • Brian White: bass, vocals
  • Kyle Simmons: keyboards
  • Cory La Quay: drums, vocals

Voto medio utenti

Boh. Quattro. Facciamo quattro, giusto per non infierire.
Ci troviamo di fronte all’ennesima teenager band made in USA, costruita ad arte per attrarre masse di ragazzini, senza una precisa direzione musicale e senza alcuna personalità. Ovviamente, supportata da una produzione miliardaria che cerca di aggiungere spessore a un lavoro assolutamente piatto attraverso decine di sovraincisioni, inserti artificiali e quant’altro. Non ne conosco i gusti e le modalità di azione, ma credo che tutto sommato sia un album che è possibile definire Emo. Definizione che trova conferma osservando le foto dei protagonisti. Inserti di voce growl che fanno addirittura sorridere, più che altro perché accostati a un’irritante seconda voce maschile che di maschile ha davvero poco e che lascia parecchio perplessi in quanto ad efficacia. Anche se sarei davvero curioso di sentirli dal vivo per testarne la tenuta, ascoltando il disco non è possibile fare a meno di notare che la band possiede effettivamente un certo spessore tecnico. Alcuni riff e stacchi sono infatti notevoli, il lavoro dietro le pelli è addirittura sorprendente, ma le canzoni risultano tutte simili, noiose e appaiono proprio costruite ad arte per piacere solo ed esclusivamente agli allegri frequentanti delle High School d’oltreoceano. Proprio per questo motivo, diventa quasi rabbia la consapevolezza che una band così potrebbe dare molto ma molto di più, ovviamente cercandosi prima un altro cantante. Inoltre, suona tutto talmente uguale dall’inizio alla fine che non riesco nemmeno ad individuare gli episodi più o meno felici tra le tredici tracce, dove l’unico a fare una grande figura (oltre al batterista) è sicuramente il produttore Casey Bates, che credo sia quello che ha lavorato di più.

Se avete 13 anni, la frangia stirata davanti agli occhi e amate farvi del male a tal punto da comprare questo disco, avete trovato l’album dell’anno già all’inizio del 2010. Altrimenti rimanete lontano da un lavoro che ha davvero molto poco da dire, anche se temo proprio che, grazie alle mode musicali emerse negli ultimi anni, sentiremo ancora parlare parecchio degli A Skylit Drive. Tokyo Hotel, attenti: la vostra leadership potrebbe essere presto insidiata!
Recensione a cura di Alessandro Quero

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.