Copertina 7,5

Info

Past
Genere:Power Metal
Anno di uscita:1995
Durata:43 min.
Etichetta:Megarock

Tracklist

  1. SWORD OF STEEL
  2. SKYLINE FLAME
  3. BLACK DEATH
  4. IN A TIME OF BLOOD AND FIRE
  5. DAWNSPELL
  6. LAY OF ENNUI
  7. WINDS OF DEATH
  8. REST IN PEACE
  9. DRAGONISLE

Line up

  • Anders Zackrisson: vocals
  • Fredrik Mannberg: guitar
  • Mikael Soderstrom: rhythm guitar
  • Nils Eriksson: bass
  • Ulf Andersson: drums

Voto medio utenti

Ogni tanto ti viene la voglia di ascoltare qualcosa di "vecchio". Stavolta è toccato a "In a Time of Blood and Fire", esordio dei Nocturnal Rites, oggetto di una recensione che feci solo dopo l'uscita dei due dischi seguenti: "Tales of Mystery and Imagination" e "The Secret Talisman", e che ora vado a recuperare....

[ ... A distanza di anni, e dopo che i Nocturnal Rites sono nettamente migliorati con le seguenti realizzazioni, non è facile recensire il loro debutto "In a Time of Blood and Fire", ma ci posso provare. Innanzitutto la line-up riportata dal booklet, presenta un nome che mi suona famigliare: il singer Anders Zackrisson, che, in effetti, avevo già ascoltato parecchi anni prima (1984!) nel primo LP dei Gotham City, punto a favore del gruppo, visto che ne mantengo un buon ricordo. Infatti, non ne sono deluso, testi di chiaro stampo Fantasy e sin dalle prime note ci si muove su toni di puro Power Metal, con parecchi riferimenti al Metal degli anni 80. Non manca la melodia, presente sia nei cori sia nell'uso di azzeccate tastiere, ma specialmente per le armonie che sanno creare i due chitarristi, ed è difficile credere che la prima incarnazione del gruppo suonasse un più pesante Death Metal. Dopo lo speed, tutto sommato anonimo di "Sword of Steel", il compito di sollevare le sorti del CD spetta prima a "Skyline Flame" e poi a "Black Death", entrambe tirate ma decisamente superiori all'opener, con la seconda arricchita da un riuscito intermezzo pianistico. Da segnalare la buona prestazione di Zackrisson dotato di una voce particolare ma molto versatile (e successivamente migliorerà ancora) mentre il punto debole è la batteria, anche a causa della produzione che ne appiattisce i suoni. L'epica titletrack si rivela uno dei pezzi salienti, grazie alle linee vocali del lead vocalist ed alla buona prestazione delle chitarre. Una lunga sezione strumentale (debitrice di Harris e Co.) dà luogo alla più ponderata "Dawnspell" e sugli stessi binari rimane "Lay of Ennui", poi il ritmo riprende veloce sino alla conclusiva "Dragonisle". Il brano inizia con un'apertura di musica classica, che si riproporrà in conclusione dello stesso pezzo, per poi riversarsi in una triste melodia delle chitarre che caratterizza una gran bella canzone dai toni malinconici che coinvolgerà sicuramente l'ascoltatore. Un'ottima conclusione per un discreto debutto. ... ]
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti
discone

Gran disco di power "alla helloween"

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 19 feb 2017 alle 16:50

non mi stancherò mai di ascoltarlo e riascoltarlo .

Inserito il 19 feb 2017 alle 15:35

Come sempre riuscire a rimanere imparziali di fronte a dischi che hai "vissuto" ed amato non è affatto facile. A mente fredda la recensione ci sta tutta, ma se ripenso al periodo, il momento, il luogo ed i ricordi devo dire che l'ho sempre amato alla follia... Una perla della MEGAROCK :-) p.s. Tempo fa ho acquistato la stampa in vinile della Night, da affiancare al glorioso (e rigato) CD dell'epoca :D

Inserito il 19 feb 2017 alle 15:26

Con il senno di poi il voto lo alzerei volenteri.. ma ho preferito lasciare quello che gli avevo assegnato all'epoca. Nei prossimi giorni posteró anche le recensioni che feci dei successivi tre album. PS continuo a credere che i Gotham City meritassero maggior fortuna...

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