Sweet Insanity - Believe In Some Kind Of Truth

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2009
Durata:47 min.
Etichetta:Hurricane Shiva
Distribuzione:Alkemist Fanatix Europe

Tracklist

  1. ZEIA MANIA
  2. READY TO BURN
  3. THE CELLAR DOOR
  4. THE LAST IS THE LEAST
  5. CONFLICT
  6. DRESSED TO KILL
  7. LIBIDO
  8. SONS OF THE DUST
  9. ANGEL
  10. BORN TO BE AGAINST
  11. VIRTUES & SINS
  12. A FUNERAL LULLABY

Line up

  • Andrea Grillini: guitars
  • Luca: bass
  • Filippo Darchini: vocals, guitars
  • Tommaso Deserti: drums

Voto medio utenti

Album d'esordio della band bolognese Sweet Insanity che a distanza di due anni, dopo l'uscita dell'Ep "Welcome To The Teather", debutta con l'album "Believe In Some Kind of Truth". Rifacendosi a varie influenze musicali come Alice In Chains, Megadeth , Godsmack e in particolar modo Metallica, la band dimostra di saperci veramente fare nonostante sonorità ben collaudate e piuttosto orecchiabili.
L'intro arpeggiato "Zeia Mania", ci catapulta nella trascinante "Ready To Burn", pezzo dinamico e incisivo come le successive "The Cellar Door" e "The Last Is The Last", brani uniti da un filo conduttore comune legato a melodie e sonorità rock-trash con riff taglienti e potenti. "Conflict" presenta un lavoro alle tastiere molto calibrato e d'effetto aprendo a suoni alla Symphonic, riuscendo a creare atmosfere assolutamente originali e d'effetto in cui la ritmica risulta ben costruita come la successiva "Dressed To Kill", in cui la performance chitarra batteria incide con successo. "Libido" ripete con insistenza tematiche piuttosto scontate e il risultato non è dei migliori, al contrario della superba "Sons Of The Dust", pezzo interessantissimo ricco di sfaccettature in grado di offrire il meglio della band, ottimo il cantato di Filippo Darchini capace di impreziosire con mestiere un brano assolutamente ben riuscito. Suoni robusti in "Angel", cadenze ossessive e tastiere proposte con efficacia in un pezzo tra i più interessanti dell'intero lavoro, ottima l'esecuzione al basso di Luca Betti nella grintosissima "Born To Be Against", motivo ben strutturato, ficcante dai suoni duri e penetranti, caratteristiche che si confermano con l'esecuzione di "Virtues & Sins", ottimo sound e cambi ritmici interessanti. Chiude il cd la ricercata "A Funeral Lullaby", in cui la band dimostra di avere un'anima musicale di grande qualità, mettendo in campo tutte le sue potenzialità con grande abilità e professionalità.
Gli Sweet Insanity, al loro esordio, si impongono con successo, band veramente concreta e all'altezza, grazie a potenzialità assolute. Un gruppo che riuscirà sicuramente a riproporsi in un imminente futuro con grandi risultati.
Li aspettiamo trepidanti e in attesa di un nuovo album non possiamo che goderci questo godibilissimo "Believe In Some Kind Of Truth".
Recensione a cura di Carmelo 'Lino’64' Nazzaro

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