Methodica - Searching For Reflections

Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2009
Durata:71 min.
Etichetta:Underground Symphony
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. NEON
  2. GHOSTS
  3. HEAVENLAND (MARBLE COLUMN PT.1)
  4. THE MARBLE COLUMN
  5. NAIL IN MY HAND
  6. PRESENTIMENTS
  7. MACHINE

Line up

  • Massimo Piubelli: vocals
  • Marco Piccoli: drums
  • Marco Ciscato: guitar
  • Alessandro Brusco: bass
  • Marco Baschera: keyboards

Voto medio utenti

I Methodica suonano prog-metal, e quanti degli appassionati di musica rock a quest’affermazione hanno immediatamente sentito le proprie sinapsi cerebrali attivarsi repentinamente per ricostruire le sale sontuose del Teatro del Sogno, le visioni aristocratiche della Galleria dell’Ombra, le immagini contrastate evocate dal Dolore di Salvezza o, per quelli che hanno una maggiore memoria e magari pure una cultura musicale un po’ più ampia, addirittura vedere materializzati bagliori di certi altri nobili giganti che devono il nome al loro stato di provenienza nel Midwest degli Stati Uniti o a certi libri particolarmente “famosi”.
Questo perché è praticamente impossibile, in questo settore specifico, prescindere da colossi quali Dream Theater, Shadow Gallery, Pain Of Salvation (insieme a Fates Warning, Queensryche, e pochi altri), gruppi che hanno definito uno stile basandosi sugli insegnamenti di modelli ancora più autorevoli e seminali, quali possono essere, per esempio, Kansas e Genesis, a cui (esplicitamente, spero!) alludevo poche righe fa.
Se, come anticipato, scegliendo di impegnarsi in tale forma espressiva, il ricorso a certe figure ispirative è, in sostanza, inevitabile, bisogna comunque distinguere chiaramente i tanti semplici “rivisitatori” (talvolta pure molto abili) dai “valorosi sperimentatori” di genere, da chi, cioè, forte di una formazione intellettuale variegata e di un carisma egemone, non si accontenta di seguire la via tracciata e, pur rispettandone le linee fondamentali che ne rappresentano il “disciplinare”, è in grado di mostrare tutta la sua personalità, rivendicando intuizioni e approcci artistici squisitamente autoctoni.
Ascoltate attentamente “Searching for reflections”, licenziato dall’etichetta alessandrina Underground Symphony, e non potrete che considerare i Methodica come uno di questi rari casi di maturi ed estrosi ricercatori all’interno di un ambito musicale che vive di gusto “geometrico” nelle variazioni di clima, di aperture magniloquenti e di volubili “simmetrie” armoniche, edificate sulla tecnica strumentale e sulla creatività, ma che senza il necessario apporto d’intensità, passionalità e forza di suggestione, non va oltre il superficiale apprezzamento, e sprovvisto della necessaria autonomia, si riduce ad un’accademica riproduzione dei “classici”.
Quello che piace particolarmente dei veronesi è, dunque, proprio la scrittura dei pezzi, che rimangono gradevolmente complessi e articolati, e tuttavia non richiedono soverchi sforzi di “concentrazione” per rintracciare il filo di un discorso che appare costantemente chiaro, concreto e autosufficiente, gratificato, oltre che da un notevole equilibrio tra sapienza e istinto, da un coinvolgente tocco malinconico che concorre a rendere il quadro complessivo un generoso dispensatore di grande attrattiva.
Questo non significa che, come detto, per apprezzare fino in fondo il disco non siano doverose una certa applicazione e una quantità mediamente congrua di ascolti, ma si tratta, in realtà, di un pregio e non di un difetto, all’interno di un “viaggio” che ti trasporta in un mondo che è bello visitare fin dalla prima volta e si arricchisce di spettacolari dettagli ad ogni successiva esplorazione.
In questo panorama così “idilliaco”, in cui un ruolo importante lo offrono anche arrangiamenti di grandissima classe e qualità, è possibile rintracciare anche la presenza di piccole verbosità, se vogliamo “congenite” in questi lidi sonori, e ciò nonostante esse sono talmente esigue da non destare nessuna forma di ostacolo alla reiterazione nell’audizione, tenacemente stimolata e agognata.
Descrivere efficacemente e concisamente i singoli episodi è abbastanza arduo, data la loro ricchezza di magnetismo e d’idee, eppure voglio tentare lo stesso di fornire qualche personale impressione sui brani di un albo che conquista grazie alla sua imponente avvenenza complessiva.
L’apertura di “Neon” è illuminante su come dovrebbe suonare un brano che voglia coniugare il retaggio del passato e le migliori prerogative del presente senza però vivere esclusivamente di rendita, la replica con "Ghosts” è un’inquieta e fascinosa alternanza tra il “terreno” e “l’infinito”, mentre, dopo la breve dissertazione sinfonico-spirituale di “Heavenland” (Angela Merlin guest on vocals), “The marble column” rappresenta una boccata di cangiante hard-prog talmente pura da cagionare vertigini di soddisfazione. “Nail in my hand” appare, forse, come il momento maggiormente “temerario”: su una sorta di suggestiva base techno-metal s’innestano scorie di natura vagamente new-wave e un break proto-Floydiano da brividi, per un risultato globale da applauso.
Le restanti “Presentiments”, una suite in tre movimenti dalle fascinose fluttuazioni elettro-acustiche, pregne di melodramma e di magia, e “Machine”, marchiata da enfatici saliscendi armonici, contribuiscono fattivamente al realizzare quanto sia ingente il talento dei Methodica e quanto siano “vicini” i campioni del genere, nei confronti dei quali, a questo punto, non è giustificata nessuna forma di sudditanza (e ricordatevene quando dovrete decidere come investire il Vs. denaro!).
Il bellissimo art-work che caratterizza il digipack del Cd appaga anche gli occhi, mentre le illuminate note in esso contenute si occupano stabilmente di saziare mente e cuore … Un’altra produzione tutta italiana di cui dovremmo davvero essere molto fieri.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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