Copertina 6,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2009
Durata:50 min.
Etichetta:Escape Music
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. NEVER TOUCHED THE RAINBOW
  2. HOURGLASS
  3. DEEP DOWN
  4. STARING EYES
  5. HELL OR HIGHWATER
  6. SUICIDE MISSION
  7. ONCE UPON A TIME
  8. TAILSPIN
  9. WE WILL MARCH OUR WAY
  10. MIRACLE
  11. TWO HEARTS COLLIDE

Line up

  • Jason Flinck: vocals
  • Mikael Hjelt: keyboards
  • Samuel Hjelt: guitars
  • Henkka Tuura: bass
  • Rane Simoinen: drums

Voto medio utenti

I Kings of Modesty, al debutto ma non debuttanti (sono in giro, in un modo o nell'altro, dal lontano 1994), sono una di quelle power/melodic metal bands, con spruzzatine di prog qua e là, che riescono a ricordarti altri 10.000 gruppi, al primo ascolto. I nomi più immediati? Sonata Arctica, Pagan's Mind, Masterplan, un certo power metal melodico e un filo sinfonico, dove la componente della potenza viene stemperata da una forma-canzone più coesiva e centrale, nell'alchimia del cd. Niente Dream Theater, insomma, ma neanche Kamelot: il risultato è una manciata di canzoni che sanno alternarsi tra pezzoni pesanti e tirati, e momenti più rarefatti, ed in cui il piacere di ascoltare un buon gruppo, sano e musicalmente dotato, va a braccetto con una sensazione di deja vu grossa quanto un palazzo.

Morale della favola: i Kings of Modesty tengono fede al loro nome, restando modestamente nella media, e faticando a restare impressi nella mente. Se non fosse che, per agganci e condivisioni di membri, sono in tour con Tarja, penso che faremmo davvero molta fatica a ricordarci questo nome. Ma talt'è, il prodotto è godibile seppur non trascendentale, meritano di certo un'ascoltata. Non garantisco, non me la sento, sulla longevità di un prodotto buono ma che non fa gridare al miracolo.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 09 dic 2009 alle 10:28

La prima impressione è stata di un albumetto mediocre da mediocre power metal band..però riascoltandolo 2 o 3 volte devo dire che c'è qualcosa di più..un power/prog abbastanza robusto, c'è qualcosa di riconducibile agli ultimi Anubis Gate..l'energico cantato di Jason Flinck che è una via di mezzo tra Tobias Sammett e Chris Jericho (se il mix mi è dovuto)..ovviamente non è un capolavoro, però almeno un 7/7.5 io mi sento di darglielo, anche se ci vuole qualche ascolto in più, a mio parere, per metabolizzarlo a dovere.

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