Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2009
Durata:52 min.
Etichetta:Frontiers
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. INTRO
  2. LOVE IS A KILLER
  3. FLY AWAY
  4. BLOOD STAINED LIES
  5. TONIGHT
  6. FREEDOM CALL
  7. ONE LIFE ONE DEATH
  8. RISING
  9. HELL JUST ARRIVED
  10. PSYCHO KISS
  11. COME TO THE FEAST
  12. EXTERMINATED

Line up

  • Johan Fahlberg: vocals, backing vocals
  • Michael Muller: bass, vocals
  • Axel Krause: drums
  • Peter Ostros: guitars, vocals
  • Henning Wanner: keyboards, vocals

Voto medio utenti

Tecnica, potenza (amplificata negli anni) e melodia non sono mai venute meno nella corposa discografia dei Jaded Heart, uno di quei gruppi affidabili (anche in periodi storici in cui un certo tipo di suono sembrava aver perso gran parte del suo appeal), solidi e quadrati proprio come ci si aspetta da un figlio della Grante Cermania. In realtà è già da qualche tempo che il combo ha acquisito anche un pizzico di fantasia svedese, probabilmente portata in dote dal singer Johan Fahlberg, il sostituto dell’ottimo Michael Bormann, con un passato nei progsters Scudiero.
Niente di particolarmente “sconvolgente”, comunque, e, infatti, anche oggi il quintetto scandi-teutonico si rivela come un attendibile frequentatore del metal melodico di matrice mitteleuropea, competente e discretamente coinvolgente ma anche leggermente ripetitivo nelle formule espressive adottate.
“Perfect insanity” si manifesta, dunque, con le sembianze di un buon disco di “genere”, in equilibrio tra energia e sensibilità, pieno di riff e refrain di sicura e istantanea presa, frutto di una sceneggiatura scritta con discreta dovizia sebbene tutt’altro che sorprendente.
All’interno di tale situazione, di un albo che scorre piuttosto piacevolmente e tuttavia non piazza mai il colpo veramente risolutore, rispettabile è l’irruenza di “Love is a killer” (una sorta di Metallica meets Axxis, with a touch of Dream Theater!) e gradevoli appaiono “Fly away”, “Blood stained lies” e “Come to the feast”, mentre il “tiro” e le notevoli vibrazioni espressive esternate in “Freedom call”, “Hell just arrived”, “Psycho kiss” e “Exterminated” rappresentano le qualità primarie dei pezzi rei di riservare le sensazioni migliori.
L’esperienza e la preparazione di Michael Voss, Chris Lausmann e Dennis Ward in cabina di regia contribuiscono a incrementare questa sensazione di grande “professionalità” e consistenza a cui, però, manca ancora un po’ di “cuore” ed estro, per aspirare a posizioni davvero rilevanti.
Simpatica la sezione multimediale denominata “ … Touring and recording”.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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