Copertina 6,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2003
Durata:52 min.
Etichetta:Underground Symphony
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. WE DON'T BELIEVE IN SORROW
  2. INSIDE THE UNIVERSE
  3. READY TO FLY
  4. TOMORROW KING
  5. THE HERO OF THE ETERNAL FLAME
  6. STATUES IN THE SHADE
  7. POWER INDUCTION
  8. HEAVENBLAST
  9. THE CROWN OF THE LIGHT
  10. LAST SMILE

Line up

  • Marco La Corte: vocals
  • Alessandro Saponaro: guitars
  • Donatello Menna: guitars
  • Diego Chiaccherini: drums
  • Lorenzo Colucci: bass
  • Francesco Di Giandomenico: keyboards

Voto medio utenti

Con qualche comprensibile difetto tipico di un album d'esordio, gli Heavenblast realizzano un debutto più che sufficiente e in grado di non farli sfigurare al confronto delle altre uscite del settore. Si tratta di un tipico Melodic Power Metal arricchito da spunti progressivi, diciamo un buon punto d'incontro tra gli Edguy ed i Gamma Ray da una parte ed i Labyrinth e gli Athena dall'altra. Sebbene arrivati solo adesso al primo album, gli Heavenblast sono comunque attivi sin dal 1995, grazie al cantante Marco La Corte ed al chitarrista Alessandro Saponaro che con il tempo hanno poi trovato gli attuali compagni di avventura. Ottimi i chorus e le intuizioni strumentali presenti nelle varie tracce, come ad esempio quelle mella seconda metà di "Tomorrow King" e nell'accattivante "The Hero of the Eternal Flame", canzone questa molto variegata, che unisce a partiture proprie del prog metal, sonorità più melodiche, quasi AOR. La prestazione di Marco La Corte è tutto sommato valida anche se la produzione non lo aiuta troppo, tendente com'è ad appiattirlo invece di farlo risaltare quando meriterebbe. Da sottolineare la prestazione delle chitarre soliste (da applausi sulla già citata "The Hero of..."), mentre ho trovato piuttosto standardizzate le tastiere (anche se piazzano un ottimo solo su "Ready To Fly") e sopratutto la batteria, altro strumento certo non favorito dalla produzione. Inoltre i brani non sempre riescono a scorrere come dovrebbero, per colpa di qualche battuta in eccesso o tirata sin troppo per le lunghe. Talvolta poi i brani faticano a decollare, oppure, come avviene per "The Crown of the Light", si parte bene e poi viene difficile focalizzarne la via d'uscita. Nulla a cui non si possa però trovare rimedio e nell'insieme non dovrebbe spaventare gli appassionati del genere, a cui consiglio quantomeno un ascolto, orientato alle prime due o tre canzoni del CD, che mostrano i momenti più riusciti del gruppo, direi innanzitutto "Inside The Universe", ottima prova d'insieme del gruppo, per idee, fonti d'ispirazione ed esecuzione.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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