Sono passati 3 anni da quando i piemontesi Odd Dimension si affacciavano alle porte della discografia autografa, producendo il primo demo (da noi recensito). Tre anni durante i quali le coordinate sonore della band non sono affatto cambiate, tre anni di lavoro dentro e fuori dalla sala prove, tre anni che hanno portato gli Odd Dimension a comporre... tre brani!

Dite che è poco? Beh, 19 minuti di ottima musica, prog metal totalmente debitore ai Dream Theater come nella loro prima uscita, ma non è del tutto sbagliato affermare che, col passare del tempo, gli Odd Dimension stiano cominciando a ritagliarsi una loro personale dimensione artistica.
I tre brani superano tutti i 6 minuti; l'opener "Farewell from the Stars" è una mini-suite in tre parti, di cui ho apprezzato soprattutto le prime due, dove la perizia tecnica dei nostri, innegabile, si sposa con un cantato molto alla Fabio Lione, che non brilla ahinoi per le linee vocali, spesso un filo scontate, ma che ha dalla sua un ottimo timbro ed un discreto range. Si sente come la band faccia molto affidamento sulla batteria di Fede Pennazzato, a mio avviso la colonna portante del sound degli Odd DImension; la cosa, peraltro, è percepiblie anche dal mix, un pelo sottolineante la più che convincente performance del batterista.
Anche "Rising through light" è prog metal puro, ed il break centrale in tempo dispari à la "Metropolis" non fa che sottolineare quanto detto in precedenza.
Chiude le danze "I'll be back Once More", song dal sapore un pelo più AOR nel ritornello, forse la più orecchiabile e easy listening del trio.

Tirando le somme, il progetto Odd DImension ha sicuramente tutte le carte per tirar fuori un discreto coniglio dal cilindro, ma forse sarebbe ora di accelerare un pò i tempi, e mettersi sotto col lavoro, in modo da avere a breve un album vero e proprio, da poter proporre a qualche produttore e/o label. Ah, per inciso.... Ma 5 minuti su Photoshop per una cavolo di copertina, che diavolo vi costano????