Copertina 5,5

Info

Anno di uscita:2009
Durata:51 min.
Etichetta:Bombworks Records

Tracklist

  1. INTO THE BEGINNING
  2. REBORN
  3. A VISION REVEALED
  4. SILHOUETTE OF DOUBT
  5. INCEPTION OF PERSPICACITY
  6. COALITION
  7. INTERNAL BATTLES WITH ETERNAL CONSEQUENCES
  8. SOLEMN GOODBYE
  9. FEAR OF REALITY
  10. MIRROR THE REFLECTION
  11. ONCE EMPTY

Line up

  • Corey Weaver: vocals
  • David Whichard: bass, vocals
  • Derek Corzine: guitars, vocals
  • Aaron Macemore: guitars
  • John Snyder: drums

Voto medio utenti

Ok, intanto partiamo con le coordinate, giusto per farvi un'idea. Ho assegnato a questo disco la categoria nu metal/crossover per un paio di semplici ragioni: i Bloodline Severed sono nu nella misura in cui fanno incetta di quello che molti oggi chiamano modern metal (dio solo sa quanto questa categoria mi stia pesantemente sullo stomaco: chitarroni ribassati, parti urlate e melodiche alternatamente, e tutta una serie di espedienti per vendere due dischi tra i ragazzini incazzati con la mamma e i nerd campioni del mondo di hair metal, che poi vanno in giro col telefonino pieno di ste canzoni per farle ascoltare agli amici e fare i fighi... ). La definizione crossover, peraltro, si adatta perfettamente ad una band che mescola in un unico calderone elementi provenienti dal death, black, metal prog, metalcore e molto, molto altro ancora.

Allora, con queste premesse, cominciamo a tirare un pò le somme. I Bloodline Severed sono americani, esistono dal 2003 e fanno questo miscuglione sonoro tanto caro ad amanti di At the Gates, Meshuggah, gli In Flames più cattivelli, e tutti quei gruppi moderni alla Killswitch Engage, per capirci. In più, si dichiarano una Christian Band, particolarità di certo inusuale per un genere come questo. Le 11 composizioni presenti in questo loro album d'esordio, a parte la potenza sonora e la discreta produzione, hanno la pecca di suonare uguali a se stesse, e a molto altro di già ascoltato precedentemente. Insomma, non vi nascondo che farei una gran fatica a ricordare questo o quel brano, e tutto ciò nonostante i pezzi vengano astutamente infarciti di growls, ritornelli melodici, e quant'altro possa suonare moderno, fico, alla moda. Insomma, in parole povere: anonimo. Un disco di questo tipo dovrebbe avere una qualsivoglia caratteristica che riesca a renderlo distinguibile, cosa che manca a "Visions Revealed", a meno che non vogliate considerare testi inneggianti all'Altissimo urlati in scream e growlati abbestia. Fate vobis.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 19 ago 2009 alle 10:05

e sicuramente hanno un look da fighetti coi capelli laccati alla giapponese ahahahaha

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