La creatura
Lilyum giunge finalmente al suo debutto sulla lunga distanza con questo
Ultimatum che sa di minaccia e di aggressione, ma soprattutto emana un putrido odore di vero Black Metal, quello più freddo e cinico dove l'essenzialità del songwriting è soltanto la base di un qualcosa di più grande ed elevato: l'atmosfera e la sensazione palpabile di lucida follia. Rispetto al precedente demo-cd i Lilyum si sono evoluti e hanno affilato le armi verso un qualcosa di ancora più solido e concreto. Sono semplicemente andati ad esplorare ed ampliare quelle che erano le trovate giuste, quindi un suono gelido e tagliente, con quella drum muchine martellante e alienante. Maggiore risalto è stato dato anche a quelle divagazioni in territori liquidi e oscuri che caratterizzavano il precedente The Knife Rises, spunti qui ripresi in brani come Finally It's End, ma ricchi di quella giusta dose di efficacia. Lilyum riesce a fondere in maniera tutto sommato equilibrata la violenza cieca a spietata del più classico Black Metal (devoto nel loro caso a tutta la scuola Norvegese, scarna e minimale) a tutte quelle atmosfere che vanno a pescare da ambienti al confine con il noise e l'ambient, dando una bella pennellata di meccanico al tutto, senza necessariamente arrivare ai livelli dei Blacklodge. La loro crescita è costante e manifesta e questo Ultimatum è un buon attestato di salute per un duo che ha una particolare (ma tutto sommato ancora tradizionale) visione del Black Metal.
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