Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2009
Durata:44 min.
Etichetta:Metal Blade Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. GOSPEL OF THE WRETCHED
  2. THY WON'T BE DONE
  3. HOURS OF INFINITY
  4. ALTERING THE WHORE
  5. CONDITIONING THE WEAK
  6. HE WHO SOWS HATE
  7. BEYOND DAMNATION
  8. WHEN ALL BECOMES NOTHING
  9. WHERE SPIRITS LIE DEAD

Line up

  • Jost Kleinert: vocals
  • Daniel Jakobi: vocals, guitars
  • Uwe Kilian: bass
  • Timo Claas: drums
  • Nils Forster: guitars

Voto medio utenti

Quinto disco per i tedeschi Lay Down Rotten, band che giusto quest’anno festeggia il decennale della propria carriera.
Le credenziali sono ottime, vista la produzione di Dan Swano il quale, insieme a Martin Van Drunen (Pestilence e Asphyx) e Marc Grewe (Morgoth), presta anche la voce su alcune tracce.
Il death metal della band, sebbene con molte influenze melodiche, specialmente in alcuni assoli, si presenta compatto e roccioso, tanto nel cantato quanto nella costruzione dei pezzi, che privilegiano l’assalto e solo in alcuni tratti si lasciano andare a momenti più placidi. Se l’iniziale title-track è una buona sintesi di quanto poc’anzi detto, già la successiva “Thy Won’t Be Done” è un pezzo ricco di groove, pesante, cattivo, con le chitarre taglienti.
Hours Of Infinity” ha un’intro di chitarre zanzarose, struttura basata su mid-tempos che, tuttavia, viene brutalizzata da alcune accelerazioni prima e poi finita con rallentamenti capaci di scatenare moshing esagerato.
Sebbene i Lay Down Rotten non inventino nulla sanno, tuttavia, fondere abilmente le diverse scuole death metal di influenza, tanto quella americana quanto quella europea maggiormente melodica.
Il risultato è un disco piacevole, valido, suonato con passione e convinzione, assolutamente non noioso. Buona parte del merito va al singer, il cui tono è marcio, brutale e profondo al punto giusto.
Le canzoni sono tutte sullo stesso livello grosso modo, non avendo questo disco vistosi cali di tensione.
Il gran finale arriva con la conclusiva “Where Spirit Lie Dead” che disvela maggiormente un flavour doomy già percettibile, sebbene in maniera meno palese, nelle precedenti tracce.
I Lay Down Rotten sono una band molto valida e questo disco ne è la rirpova. Consigliati.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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