Copertina 7

Info

Anno di uscita:2009
Durata:50 min.
Etichetta:Black Nutria

Tracklist

  1. LUXURIA
  2. THE LOOOSER
  3. RAAAT-FACE
  4. SPUTNIK
  5. RAAT-ME
  6. INTO THE...
  7. MUDDY
  8. PHOBIA
  9. ETERNAL/PARKINSON

Line up

  • A. : sax/vocals/guitar
  • C. : drums
  • F. : bass

Voto medio utenti

Non vorrei prendere per forza in considerazione i Tool, non voglio, ma devo. Il primo disco dei nostrani Keep Out si riveste di quella particolare aurea che rende il tutto indecifrabile e di difficile catalogazione stilistica, eppure sono così chiari i riferimenti proprio ai Tool, come del resto lo sono nei confronti di un certo Rock dai toni alternativi che fa molto anni 90. Prima di passare ai pregi vorrei soffermarmi un momento sui difetti, giusto per togliersi subito il dente avvelenato, ossia la produzione. I suoni sono buoni, curati, e tutto quello che ne consegue... però spesso si è tentati di immaginare come sarebbe stato con dei suoini più grassi e potenti, quindi più che di difetti io parlerei di dettagli e di gusti. Questo sia chiaro, non toglie nulla a livello direttamente qualitativo alla loro musica. See It Through è come si diceva sopra un bel calderone di stili e tendenze, dai Tool a delle belle dosi di Hard Rock venato di Stoner, tutto concentrato e mixato in modo tale da non essere troppo etichettabile, anche se The Looser e Phobia spingono in direzione di Mr. Keenan & co. Quello che alla fine emerge però con costanza ed insistenza è una vena puramente Rock che rende il loro esordio discografico appetibile e gustoso, e i Keep Out non fanno certamente fatica ad imbastire un discorso fatto di riff plumbei e sudati, evitando che si cadi nella noia più totale. Generalmente il disco si mantiene su tempi abbastanza lenti e moderati, e lo fa con decisione e qualità. Molto importante (e criptico) il concept che si cela dietro i testi, ma del resto si adattano alla perfezione ad un mood così poco decifrabile. See It Through in parole povere mette in evidenza un gruppo con ottime capacità, che potranno essere sviluppate con il tempo, e la pazienza della continua ricerca di soluzioni stilistiche ancora più personali.
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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