Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2009
Durata:37 min.
Etichetta:Cruz del Sur Music
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. THE HUNCHBACK OF NOTRE DOOM
  2. OVERBORNE
  3. APE UPRISING
  4. SIMIAN MANIFESTO
  5. SHAKEDOWN AT THE SIX
  6. WHITE COUSIN
  7. APE OUTRO
  8. NASTY HERO

Line up

  • Mike Scalzi: vocals, guitar
  • Adrian Maestas: bass
  • Harry Cantwell: drums
  • Angelo Tringali: guitar

Voto medio utenti

Delizioso.

Gli Slogh Feg sono una di quelle bands che, se non ci fosse, bisognerebbe inventarla. Volutamente "vecchi", o "vintage", per dirla in maniera fighetta, gli SF hanno dalla loro l'invidiabile capacità di suonare naturalmente seventies, senza fare il benché minimo sforzo. Mike Scalzi, voce e mente della band, ha una capacità tutta sua di mettere in piedi brani dal sound riconoscibilissimo, ed il tutto con due chitarre, un basso, e un batteria. Scarno, grezzo, crudo e asciutto, il sound degli Slough Feg è ormai diventato un marchio di fabbrica, marchio che se ne sbatte allegramente delle mode, del music business, delle tendenze musicali. Dieci fans o centomila, gli Slough Feg suonano esattamente quello che piace loro, senza il minimo accenno di un cambio di rotta.

E dunque, date tali premesse, vuoi che il settimo album sia diverso dai predecessori? Manco per sogno. "Ape Uprising", manifesto alla scimmia come animale simbolo di energia e sana follia, ci presenta gli Slough Feg in formissima, più riffosi che mai e trascinanti come sempre. Un disco con otto tracce tutte diverse tra di loro: dalla doomosa (sin dal titolo) "The Hunchback of Notre Doom", a "Shakedown at the Six" che sembra estratta da un album dei Maiden dell'era Di'Anno, da "Simian Manifesto", puro heavy metal chitarroso, alla Pearl Jammannte "White Cousin", alla cavalcata "Ape Outro", e potrei continuare fino alla fine. Una carica, un'energia e una convinzione nei propri mezzi che fa davvero meraviglia. La musica degli Slough Feg è sfacciatamente retrò, e posso capire che non piaccia a tutti i palati. Rimane il fatto che, album dopo album, i quattri americani non sbagliano un colpo, continuando a suonare e produrre metal gustoso, delizioso nel suo essere solo quello che è, ossia la loro musica preferita. Thumbs up!
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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