Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2009
Durata:47 min.
Etichetta:Season Of Mist
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. SYSTEM OVERLOAD
  2. REQUEST
  3. LET GO
  4. TERRORIST
  5. PEDESTAL
  6. ON HOLD
  7. BREAKDOWN
  8. MARCH
  9. PERFECT
  10. FIGHT OR FLIGHT
  11. FINE LINES

Line up

  • Sander Gommans: vocals/guitar
  • Peter Vink: bass
  • Arien van Weesenbeek: drums

Voto medio utenti

E' da poco finita l'avventura degli After Forever e Sander Gommans in tutta tranquillità porta all'esordio sulla lunga distanza la sua nuova band, gli HDK. Bene, se ancora siete folgorati dall'impatto orchestrale degli After Forever adesso dovrete prepararvi alla collisione con questo nuovo gruppo, che rappresenta gli istinti più aggressivi di Gommans. System Overload sembra solo in apparenza un disco di facile catalogazione, se ascoltato attentamente però nasconde dei dettagli che lo rendono estremamente vario ed eterogeneo. Per deformazione professionale sarebbero da chiamare in causa definizioni come Post-Thrash Metal, Cyber, Death Metal melodico, però alla fine risulta soltanto un'operazione fredda e distaccata, a differenza della musica degli HDK, semplicemente effervescente. Sono presenti ritmiche marziali molto alla Fear Factory, oppure delle aperture melodiche sempre azzeccate e un grandissimo lavoro di arrangiamento è stato svolto in sede di scrittura, anche grazie alle innumerevoli collaborazioni di cui si è fregiato Gommans: Andre Matos, Arjen Lucassen, e la voce femminile di Amanda Somerville fra i più noti. Il taglio è decisamente moderno anche nella produzione, ottima ma mai di plastica e finta. Onestamente non mi sarei aspettato un album simile, non per la sua qualità intrinseca, ma per la sua originalità e freschezza. Questo effetto viene moltiplicato anche grazie alla presenza di Gommons, perchè da tutti me lo sarei aspettato, ma non da lui un'aggressività così accentuata. System Overload nella sua carica offre le migliori carte per una band soltanto all'esordio, ma con le idee forti e chiare.
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti
Discone, niente da aggiungere

Non mi sarei mai aspettato un disco del genere, e a dire la verità l'ho scoperto quasi per caso, spulciando un po' qua e là... E invece quest'album scorre via senza tregua, con una carica enorme e ben miscelata tra i vari pezzi. Uno dei migliori lavori dell'anno finora.

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