Votum - Time Must Have a Stop

Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2008
Durata:51 min.
Etichetta:ProgRock Records

Tracklist

  1. ME IN THE DARK
  2. THE PUN
  3. PASSING SCARS
  4. TRAIN BACK HOME
  5. THE HUNT IS ON
  6. AWAY
  7. LOOK AT ME NOW
  8. TIME MUST HAVE A STOP

Line up

  • Maciej Kosinski: vocals
  • Alek Salamonik: guitar
  • Adam Kaczmarek: guitar
  • Zbiniew Szatkowski: keyboards
  • Bartek Turkowski: bass
  • Adam Lukaszek: drums

Voto medio utenti

Polacchi come i Riverside, i Votum debuttano in studio dopo 5 anni di attività inserendosi a viva forza nel filone prog dalle venature dark-gotico-crepuscolari alternando toni soffici ad altri più heavy (che raggiungono la massima aggressività solo negli inserti growl di "Look at me now").
In perfetta linea con i colori oscuri a tinte marrone del booklet, i testi si riflettono nelle atmosfere cupe ed intimistiche spezzate da slanci di chitarra elettrica o inserti di tastiere, chiamando in causa i connazionali (e più esperti) Riverside, gli Opeth di "Damnation", Wolverine, Evergrey, ne sono magnifici esempi "Me in the dark" e "The Pun"(il videoclip gira su youtube), molto riuscita nelle linee melodiche del refrain, nelle ritmiche delle chitarre alla Evergrey e nel breve accenno all'elettrowave dei Depeche Mode, mentre in
"Passing scars" il ritmo hard orientaleggiante dettato da chitarra e tastiere viene rafforzato anche dai cori. "Train back home" è un lento atmosferico dal ritmo molto blando nella prima parte, a cui se ne contrappone una seconda più elettrica e melodica chiusa da un ritorno alle atmosfere iniziali rese in tono più psichedelico.
Il lungo intro strumentale gotico e rockeggiante di "The hunt is on" nasconde ancora una forte dipendenza dagli Evergrey ma racchiude perle melodiche e corali molto riuscite in un brano orecchiabile dalla struttura semplice reso meno accessibile da un interludio strumentale che ne spezza la vivacità, ancora calma nella voce accompagnata da piano e chitarra acustica in "Away", il ritmo si innalza di poco aiutato da un drumming più energico smorzato per dare spazio ad un guitar solo pinkfloydiano e atmosfere più hard e melodiche nel finale. Nei 10 minuti della title track che chiude il disco è racchiuso il sunto del "Votum sound": intro di piano accompagnato dal leggero drumming, parte strumentale che fa da preludio a brevi accenni di doom, chitarre rock e tastiere in sottofondo che ci riportano ad atmosfere più energiche, tappeto sicuro per appoggiare linee melodiche vincenti (il refrain acchiappa dal primo ascolto) ed accelerazioni ritmiche che trovano sempre pronta la coppia di chitarristi, nella seconda parte il brano cambia totalmente veste assumendo toni più cupi e malinconici, il drumming ne innalza il ritmo e ci riporta su binari hard-heavy sorretti dalle chitarre che si concedono lunghi solos.
Debutto interessante che richiede molti ascolti prima di essere giudicato, "Time must have a stop" pur soffrendo di qualche spunto derivativo getta le basi
verso la ricerca di uno stile più personale che sono convinto non mancherà a manifestarsi già dal prossimo lavoro.
Recensione a cura di Carlo Viano

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